Adattati per la prima volta al tessuto della settima arte, i personaggi nipponici fanno il loro esordio sul grande schermo per il cinema americano con un prodotto dal gusto variopinto e, anche se non molto scenografico o carico di effetti speciali, adeguato ed efficace all’intrattenimento. La storia è quella di un gruppo di ragazzi, estremamente diversi tra loro e mai entrati in contatto prima, i quali si ritroveranno nello stesso posto in un preciso momento di investitura, ritenendo che le sfere recuperate in una sorta di miniera dismessa, siano segno del loro destino.
Desideroso di stabilire un contatto con il proprio passato e seguire le orme paterne, l’astuto Billy (RJ Cyler) troverà molto più di ciò che stava cercando, un “tesoro” che condividerà con Jason (Dacre Montgomery), Kimberly (Naomi Scott), Trini (Becky G.) e Zuck (Ludi Lin). Isolato e apparentemente poco interessato all’amicizia, il carattere interpretato da Cyler è, infatti, colui che avvicina Jason a quel posto, permettendogli di scoprire la leggenda degli eroi che erano stati guidati da Zordon e avevano fallito contro Rita (Elizabeth Banks). Sarà compito del carattere interpretato da Montgomery vestire i panni del red ranger e formare la nuova squadra per eliminare, una volta per tutte, la minaccia riportata sulla Terra dall’avida antagonista, personaggio, questo, per cui è possibile accorgersi del cospicuo lavoro trasformistico su volto e corpo dell’attrice statunitense di, giusto per citarne uno, Pitch Perfect. Una volta messo su il team, con l’accento sull’incontro eterogeneo di culture, assieme ai rangers Blue, Black, Yellow e Pink, Jason alias Red avvertirà la messa in discussione della sua leadership da parte di Zordon (Bryan Cranston) che, sconfitto, si trova ora rinchiuso e in trappola in uno schermo, ma sarà proprio questo screditamento a dare ai nuovi vigilanti la motivazione per dimostrare il proprio valore. Da sempre ai margini della società scolastica o cittadina, i protagonisti della pellicola avranno l’occasione di emergere e vivere quell’identità di gruppo che somiglia ad una sincera amicizia, tematica che, insieme a quella tratteggiata della famiglia e delle origini, è posta sullo sfondo del lungometraggio di Dean Israelite, uscito nell’Aprile del 2017 per una co-produzione di Twentieth Century Fox.