Quasi interamente fondato sullo spirito seduttivo della protagonista, il film è uscito nel 2004 come adattamento della storia di Theresa Rebeck, John D. Brancato e Michael Harris e ha come protagonista la donna gatto nota come Catwoman, nome della criminale del mondo DC Comics, da cui, però, il lungometraggio si discosta totalmente già nell’ambientazione e nello sfondo delle vicende. Sfondo degli avvenimenti è, infatti, la città di New York e non – come nell’originale fumettistico – quella di Gotham City, mentre la narrazione procede per la dinamicità dei movimenti e le doti di Halle Berry che, chiamata a dar forma alla figura centrale, accompagna l’interpretazione con la circoscrizione della sinuosità del suo corpo, uno degli elementi, questo, che permettono forse al film di elevarsi data anche la mimica del volto nell’affresco della tenacia combattiva e del desiderio di vendetta.
Al fianco della Berry troviamo altre star del calibro di Sharon Stone che, seppur in un ruolo non perfettamente confezionatole, interpreta l’antagonista principale e la mente dietro alla repentina commercializzazione di un nuovo prodotto di bellezza che, però, provocherebbe dei danni al viso e alla salute di chi non ne fa un uso regolare e duraturo. Venuta a conoscenza delle intenzioni meramente commerciali e dell’impatto fisiologico negativo della Biulin e ritrovatasi con dei poteri felini, la Berry si sentirà, nei duplici panni di Patience Philipps e di Catwoman, in dovere di bloccare il piano malefico di Laurel Hadere (Sharon Stone) e di proteggere il prossimo, rivestendo appieno il carattere di nuova eroina, ruolo, questo, di cui prenderà coscienza dopo la scoperta della verità sulla sua nuova vita regalatale dal gatto Midnight e di un plausibile valore storico risalente ai tempi degli egizi e della divinità Blastet. Seppur con molte potenzialità di approfondimento in tal senso, il film offre ben poco se non fosse per la suggestiva interpretazione della Berry, quella sagace della Stone e quella frizzantina, nei panni dell’intraprendente Sally e dell’agente Tom Lone, di Alex Borstein e Benjamin Bratt.