Lungometraggio condito da una brillante qualità interpretativa ad opera di Kurt Russell, il primo capitolo della frizzante storia natalizia presenta un forte elemento generazionale sullo sfondo e si rivela essere un prodotto denso di stile, scenografia ed effetti speciali, tutti elementi che hanno trovato conferma anche nel sequel sbarcato su Netflix in questi giorni. La forte spettacolarità di entrambi i film molto deve anche alla parte musicale alla base dell’intreccio narrativo, attraverso coinvolgenti show di musica live con cui Babbo Natale, prima in stato di reclusione e poi in aeroporto, mantiene alto il tasso dello spirito natalizio.
Soggetto adeguatamente e simpaticamente romanzato, la storia narrata nel lungometraggio di Clay Kaytis non prescinde comunque dall’implementazione cinematografica dei valori natalizi come quelli del supporto fraterno, della complicità e della famiglia. Protagonisti della storia sono, oltre al carattere interpretato magistralmente da Russell, anche i fratelli Kate (Darby Camp) e Teddy Pierce (Judah Lewis), i quali troveranno, grazie all’esperienza narrata, un’intesa tale da trovarsi a superare le barriere e supportarsi. Dovendo fare i conti con una perdita ingente, i due saranno in grado di affrontare tutto con il sorriso e, grazie ad un perspicace ingegno, appoggeranno Santa Claus/Nick nel suo operato di consegna dei doni, sfrecciando con lui sulla slitta trainata da renne. Elemento cardine del film uscito il 22 Novembre del 2018, è proprio il trionfo di colori e di inquadrature aeree a render il lungometraggio di Kaytis particolarmente accattivante, anche grazie ad un montaggio di scene da togliere il fiato, il tutto per il disegno di un personaggio a cui Kurt Russell ha dichiarato di tenere molto ma non solo.