EZIO BOSSO – addio all’uomo che ci ha insegnato a riconoscere la storia e il valore della musica

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EZIO BOSSO – addio all’uomo che ci ha insegnato a riconoscere la storia e il valore della musica

Convinto esponente del modernismo, il direttore d’orchestra torinese ha fatto della sua vita un’opera d’arte, interpretando la potenza comunicativa e narrativa della musica, militando dal 1985 al 1988 nella band degli Statuto e successivamente regalando vere e proprie perle all’Italia e al Mondo intero attraverso una significativa carriera solista, perseguita con lavori come il concept album The 12th room[1]. Dall’animo gentile e visionario, l’indimenticabile artista è riuscito a trasmettere il valore dell’espressione artistica come punto di contatto tra destino e fato, entrambi rappresentati dalla musica, raccontata dal Maestro Ezio Bosso[2] – in occasione dello spettacolo tenuto al Teatro dell’Unione di Viterbo[3] – attraverso le melodie di Mozart e Čajkovskij e la potenza delle loro opere.

Pianista, compositore e artista dal talento assoluto, Bosso è riconosciuto come uno dei principali interpreti del panorama internazionale, colui che, definendo la musica in prosa come una forma d’arte “libera” e non “classica” (cit.), ha fatto della spontaneità, del racconto sincero e della gratitudine un modus vivendi. Deciso a condividere a gran voce il suo amore per la musica, l’artista era solito manifestare – specie negli ultimi tempi – un senso di apprezzamento nei confronti del pubblico disposto a condividere e custodire il tesoro delle sue vissute performance, non mancando di celebrarne il consenso con emozione e commozione, tanto da assicurarsi un posto privilegiato nel palmare dei talenti del Nostro Paese. Non mancando di insegnare e cercare di trasmettere i propri principi in campo artistico, il musicista, riconoscendo nella musica la vera terapia[4], si metteva spesso a disposizione del pubblico, definendo un certo legame sentimentale che si crea e sviluppa durante uno show, dall’ascolto all’interazione, finendo per prendere coscienza della profondità della sua anima MOD[5] e della sua forza caratteriale.


[1] Primo lavoro discografico solista per il musicista, pubblicato il 30 Ottobre del 2015 e composto di due CD con quattro inediti e sette brani di repertorio sul primo disco, mentre sul secondo troviamo la Sonata No.1 in Sol Minore per piano solo, composta dallo stesso Bosso e della durata di 45 minuti – FONTE: WIKIPEDIA  

[2] n. 13/09/71  – m. 15/05/2020

[3] Ospitato il 15 e il 16 Novembre 2018 presso la sala viterbese per le riprese Rai di Che storia è la musica – contenuto andato in onda la sera di Natale e disponibile su Raiplay

[4] cfr Superabile  

[5] cit dello stesso Bosso rintracciata sulla pagina facebook del suo ex gruppo  

By | 2020-05-15T22:56:18+02:00 Maggio 15th, 2020|Musica, News, Speciali|0 Comments

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