Emblema della comicità popolare insieme a Franco Franchi, Ciccio Ingrassia ha lasciato – potandosi via un pezzo di cinema spontaneo e vecchio stile, fatto sull’onda dell’ensemble genuino di teatro, maschere e recitazione – un sostanziale vuoto nel mondo della cultura. Attraversando tutto il Novecento[1], l’artista ha concentrato tutta la sua esistenza intorno al desiderio di esibirsi ed esprimere il proprio talento per rispondere alle esigenze di essere se stesso, un prodotto del teatro approdato, dando seguito al celebre duo con il concittadino, prima in televisione e poi al cinema.
Condividendo – dagli esordi dell’avanspettacolo[2] – quasi quarant’anni di carriera, i due inseparabili attori hanno recitato insieme in 111 pellicole e regalato al Cinema italiano una serie di interpretazioni spumeggianti e personaggi indimenticabili, fino ad arrivare ai riconoscimenti d’autore ottenuti sia singolarmente che in coppia. Portavoce di una comicità sana e pulita, il duo ha investito larga parte della comicità italiana del secolo scorso, a cominciare dalla loro vena “poetica” di artisti di strada, distanti da un idea meramente commerciale e profana, nell’intenzione di fare dell’operato del “cinematografo” un qualcosa di illustre attraverso la mimica del volto, la furbizia, la qualità vocale e gli artifici esecutivi. facendo leva sul suo carattere di uomo tutto di un pezzo che, nonostante le sporadiche apparizioni dei primi anni ’90, decise di abbandonare le scene nel 1996, dopo aver perso ogni stimolo[3] in seguito alla scomparsa della sua metà artistica[4]. Nonostante fossero frequenti le discussioni tra i due, Franco e Ciccio intendevano supportarsi, seppur l’uno talvolta in antitesi con l’altro, rimanendo comunque complementari e inseparabili, tanto da assicurarsi un posto stabile nella storia del cinema e della televisione facendo sorridere e rallegrando per una buona fetta dello spettacolo italiano di matrice neorealista. Più riservato rispetto al collega, Ciccio è stato interprete e regista, dirigendo film parodistici come L’esorciccio del 1975 e, collaborando con registi come Federico Fellini, Ettore Scola e Dino Risi, ha rivestito un ruolo cardine nel mondo della comicità scanzonata, satirica e giammai volgare.
[1] Francesco Ingrassia|n. 5/10/1922 – m. 28/04/2003
[2] genere di spettacolo teatrale comico sviluppatosi in Italia fra gli anni trenta e gli anni cinquanta
[3] Lo testimonia il figlio Giampiero Ingrassia
[4] Franco Franchi|n.18/09/1928 – m. 9/12/1992