Fonte di energia pura l’essenza dei concerti romani di Vasco Rossi, esibitosi presso lo Stadio Olimpico l’11 e il 12 Giugno 2018. Tornato negli stadi, dopo il record mondiale sancito con l’evento Modena Park, il Komandante propone, ruotando intorno ad un tema intimo e profondo, una carrellata di brani storici e recenti, successi ormai entrati a far parte della storia del rock italiano.
Affascinando il pubblico intervenuto a Roma nelle oltre due ore di concerto con uno spettacolo potente e significativo, affiancato dalla band “migliore al mondo” (cit.), Vasco conferma la sua natura di padrone del palco e rockstar di successo. Diverse le new entry e le conferme nella formazione salita sul palcoscenico con il rocker emiliano, a partire da Beatrice Antolini, polistrumentista di talento subentrata a Clara Moroni e distintasi nei cori, nel synth e nelle percussioni, mentre alla batteria troviamo Matt Laug, storico collaboratore di Vasco già sul palco del Modena Park al posto di Will Hunt. Promosso alla direzione musicale dello show, il chitarrista Vince Pastano cavalca le melodie dei brani al fianco dell’altra chitarra di Stef Burns e delle tastiere di Alberto Rocchetti, a render entusiasmante la rassegna di brani proposti, musicalmente accattivati anche dalla tromba di Frank Nemola. Tra i pezzi eseguiti Deviazioni, Come nelle favole, Siamo soli, Domenica lunatica, Sono innocente, Siamo solo noi, Vita spericolata, Rewind e Albachiara, un viaggio tra presente e passato a generare un’emozione intensa e senza tempo tra i partecipanti. Grande assente Claudio ‘il Gallo’ Golinelli, sostituito al basso da Andrea Torresani, conferendo struttura all’esecuzione dei brani del cantautore di Zocca, presentatosi in forma smagliante davanti al pubblico capitolino, affascinato anche dall’atmosfera distintiva della macchina organizzativa di Vasco Rossi, quella creatasi attorno allo show e riconfermata a distanza di oltre 40 anni di carriera negli stadi d’Italia per interminabili successi e – come nel caso dei concerti capitolini – sold out da record.