Basato sul popolare franchiste videoludico omonimo, il film di Jeff Fowler risalta per un allestimento scenografico che mira, tra colorazioni ed effetti speciali, a catturare l’attenzione degli spettatori, siano essi fan del videogioco o meno, conducendoli all’interno di una narrazione sorprendente di consapevolezza. Proprio questo, in estrema sintesi, è quello che accade al protagonista della storia, il diavoletto blu (cit.) dalla velocità supersonica, raccontato nell’assunzione del proprio ruolo nel Mondo. Doppiato da Ben Schwartz, Sonic si fa, in virtù di una routine portata allo sbiadimento dei ricordi di infanzia, portavoce di una intensa operazione nostalgica che sembra chiamare, attraverso la voce della mascotte SEGA, al conferimento di valore ad ogni fase della vita.
Rimasto da solo e costretto a vagare sui pianeti per mezzo di anelli spazio-temporali, il “piccolo” riccio colorato avrà modo di realizzare la sua personale lista di desideri prima di partire per un ultimo viaggio. Arrivata sul Nostro Pianeta e supportato dal futuro sceriffo Tom Wachowski (James Marsden), la piccola palla di pelo riuscirà, infatti, a vivere un ultima notte a regola d’arte rispondendo, tra le altre cose, all’auspicio di trovare una vera amicizia. A minacciare la sua tranquillità e quella di tutta la Terra il dottor Robotnik (Jim Carrey), malvagio scienziato desideroso di conquistare il Mondo ed impossessarsi degli anelli del suo arcinemico interpretato – a livello vocale – da Schwartz. Realizzato sulla base di una tecnica mista, il prodotto cinematografico targato Original Film e Paramount Pictures sbarcherà in sala il 13 Febbraio promettendo del sano divertimento, una larga presenza di action e atti narrativi caratterizzati da puliti movimenti di macchina e montaggio di impatto. Arricchito da un buon livello ironico e linguaggio talvolta fiabesco, il primo capitolo cinematografico sulle avventure della popolarissima icona dei videogiochi anni ’90 spicca per diversi espedienti narrativi relativi all’ambientazione galattica/terrestre e all’utilizzo dello strumento colore in modo superbo, tutti ingredienti, questi, che, unitamente alla brillantezza della computer grafica nella resa emblematica delle scenografie e ad un discorso sentimentale di fondo, richiamano il valore della trattazione anche grazie ad una sostanziosa interpretazione da parte del cast, dall’audacia spiccata del duo protagonista ai tratteggi dark della riuscitissima maschera messa in pellicola da Jim Carrey nelle tinte avide dell’antagonista principale. A figurare nel cast anche Tika Sumpter, interprete della moglie di Tom e dottoressa artefice delle cure al batuffolino superveloce di colore blu elettrico.