Rientrati dallo stremante tour intercontinentale nelle città dei consuoceri, i coniugi Claude (Christian Clavier) e Marie Verneuil (Chantal Lauby) saranno travolti dalla drastica decisione delle figlie di lasciare la Francia per seguire le ambizioni dei propri mariti. In difficoltà per il lavoro e i pregiudizi antisemiti/razziali della comunità, David (Ary Abittan), Rachid (Medi Sadoun), Chao (Frédéric Chau) e Charles (Noom Diawara) avrebbero – a detta di Claude – indotto le mogli a voler lasciare il Paese per trovare nuovi stimoli alla vita professionale e di coppia.
Strutturato attorno ai punti saldi del primo atto della produzione, il lungometraggio ripercorre – per certi versi – la narrazione del primo film riproponendoci, oltre all’ormai consolidato cast, anche l’impulso allo stupore e il concetto del doversi rimboccare le maniche, il tutto attorno ad un tema molto caro al regista, quello del grido all’amor di patria di De Gaulle, qui messo in scena dal protagonista interpretato da Clavier. Disposto a mettersi in gioco ed investire per tenere unita la famiglia, il capofamiglia sarà protagonista di esilaranti battibecchi a distanza con il consuocero interpretato da Pascal N’Zonzi, mettendo in scena non pochi momenti divertenti e coinvolgenti. Ad arricchire il contesto descrittivo della vicenda non pochi cliché e luoghi comuni, tutti costruiti attorno alla tematica dell’integrazione e – in un certo senso – della condivisione. Superato, infatti, il distacco centrale nel prequel, i personaggi risultano affrescati lungo le intenzioni più sane di una famiglia all’avanguardia, differenziando il ruolo guida da quello di “corteggiati”, rispettivamente rivestiti dai Verneuil e dai generi. Una commedia ulteriormente valorizzata dalla scelta registica di raddoppiare, questa volta, l’elemento scatenante la commedia, motivo per cui, oltre alla disapprovazione della scelta di emigrare, anche la rivelazione della verità sui piani di Viviane (Tatiana Rojo). Ricco di colore ed incastri esilaranti, il film di Philippe de Chauveron riesce a rimanere integro sulla trattazione della difficile integrazione degli stranieri, qui raccontata anche attraverso il personaggio di Arash (Hedi Bouchenafa), alle prese con i fraintendimenti di sir Verneuil. A dar man forte alla parte costitutiva del lungometraggio in sala dal 7 Marzo 2019 l’incontro/scontro tra Claude e Andrè, protagonisti di situazioni rocambolesche e siparietti tutti da ridere.