Colpito ed infranto dalla morte shock di Kobe Bryant, il mondo professionistico dell’NBA sta tentando di tornare alla normalità attraverso una testimonianza di cordoglio racchiusa nei messaggi in onore del Black Mamba dei Lakers di Los Angeles. Deceduto insieme alla figlia Gianna a causa di un incidente aereo, Kobe Bryant è stato un talento della pallacanestro, fiero delle sue origini e delle sue esperienze tra le città del Nostro Paese.
Formatosi tra le giovanili della Maltinti Pistoia e nella Cantine Reggio Emilia, il cinque volte campione di basket non ha mai dimenticato l’Italia, divenuta tappa fissa delle sue trasferte dagli States, motivo, questo, per cui ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore dei suoi concittadini emiliani, pronti ad intitolargli la nuova piazzetta di Via Guasco ed onorarne la memoria il 9 Febbraio insieme alla popolazione dell’altra città che lo ha visto crescere, Pistoia. Giocando cinque anni in totale tra l’Emilia e la Toscana, il top player dell’NBA non ha mai fatto mistero dell’importanza dell’esperienza italiana per la sua maturazione cestistica che lo avrebbe portato ad inserirsi nella leggenda di questo sport e non solo. Sceneggiatore del cortometraggio Dear Basketball, Kobe Bryant ha partecipato anche ad altre produzioni cinematografiche, segnando uno stacco tra lo sport e l’arte e facendosi portavoce di un messaggio di contatto – così come fece Michael Jordan con la sua caratterizzazione in Space Jam del 1996 – tra la disciplina sportiva e il cinema nella fattispecie del basket. Diretto da Glen Keane e premiato alla 90ª edizione degli Oscar come Miglior cortometraggio d’animazione, Dear Basketball costituisce una sorta di confessione personale nei confronti della pallacanestro. Basato sulle lettere scritte dal giocatore e pubblicate il 29 Novembre del 2015 sul -The Players’ Tribune-, il prodotto cinematografico fu presentato il 23 Aprile 2017 in occasione del Tribeca Film Festival aggiudicandosi, tra l’altro, un Annie Award e un Gold Telly Award nel 2018. Una scomparsa, quella di Bryant, dolorosa sia per il mondo dello sport che per quello della cultura, raccolti in un messaggio di cordoglio per la persona semplice e speciale che era.