Tenutasi al Beverly Hilton di Beverly Hills, la cerimonia relativa alla consegna dei riconoscimenti assegnati dalla giuria di giornalisti iscritti all’HFPA (Hollywood Foreign Press Association). Sono circa novanta i professionisti della stampa estera chiamati a giudicare i film, le serie tv, gli attori, le produzioni e quant’altro in virtù di un’analisi relativa sia al Cinema che alla TV. Anticipata da un lussurioso red carpet con alcune delle maggiori star di Hollywood e dintorni, la settantasettesima edizione dei Golden Globes è stata corredata, inoltre, dall’assegnazione di un premio alla carriera a Tom Hanks e del Carol Burnett Award a Ellen DeGeneres per il suo impegno sociale.
Tanti i vincitori dell’ambito Premio cinematografico e televisivo, tra cui Joaquin Phoenix e Taron Egerton, decretati Miglior attore in un film drammatico per Joker, il primo, e Miglior attore in un film commedia o musicale per Rocketman, il secondo. mentre ad aggiudicarsi il primato per la Miglior attrice in un film commedia o musicale è stata Awkafina per The Farewell – una bugia buona. Tre le statuette conferite a C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, salito sul palco a ritirare gli ambiti riconoscimenti per Miglior film commedia o musicale e per la Miglior sceneggiatura, mentre a Brad Pitt è andato l’Award per il Miglior attore non protagonista. Miglior attrice non protagonista è, invece, Laura Dern, decretata vincitrice per la sua interpretazione in Storia di un matrimonio, in lizza anche con Scarlett Johansson per la categoria Miglior attrice in un film drammatico, in cui a primeggiare è Renèe Zellweger per July. Miglior film drammatico della stagione cinematografica in corso è 1917 di Sam Mendes, aggiudicatosi, inoltre, anche la statuetta per Miglior regista. Questi e tanti altri i premi assegnati ai professionisti del mondo della Settima Arte, tra cui anche quelli relativi alla parte musicale delle pellicole, quali Miglior colonna sonora e Miglior canzone originale, andati a Hildur Guõnadóttir per Joker e ad Elton John e Taron Egerton per il brano (I’m gonna) Love me Again di Rocketman. Evidente lo slancio produttivo e celebrativo verso le nuove frontiere del Cinema, motivo per cui larga parte dei Golden Globes è andata anche alle serie Tv e alle produzioni targate Netflix, HBO o Amazon, tra cui la Miglior serie drammatica Succession, la Miglior serie commedia o musicale Fleabag, la Miglior miniserie Chernobyl e The Crown, aggiudicatasi l’Award per la Miglior attrice in una serie drammatica a Olivia Colman. Questi e molti altri i premi conferiti durante la notte losangelina condotta simpaticamente da Ricky Gervais e riconfermatasi appuntamento prestigioso del Cinema e non soltanto, a dimostrazione del valore delle nuove tecnologie e di un linguaggio imprescindibile.