Secondo sequel dell’omonimo film diretto da Joe Johnston e interpretato da un brillante Robin Williams, Jumanji: the next level riporta la storia proprio lì dove l’avevamo lasciata nel precedente capitolo del 2017, all’interno, cioè, di quell’atmosfera fiabesca da cui i nostri protagonisti si erano tirati fuori giurando di non rientrarvi. Costretti, però, a rituffarsi nel videogame, Ruby (Karen Gillan), Fridge (Ser’ Darius Blain) e Bethany (Madison Iseman) dovranno, questa volta, misurarsi con un fatale esercito di uomini e struzzi per recuperare Spencer (Alex Wolff) e salvare di nuovo il magico mondo di Jumanji dalle grinfie di Jurgen il Bruto (Rory McCann).
Diversificata – come accadeva nel prequel – tra un’attraente ambientazione e una valida interpretazione dialettica e performativa, la narrazione vedrà aggiungersi gli elementi tanto navigati quanto impacciati di nonno Eddie (Danny DeVito) e del suo amico Milo (Danny Glover), a render ancor più scalpitante la già variopinta sceneggiatura. Trovatosi nel massiccio corpo del dottor Bravestone/The Rock (Dwayne Johnson), l’anziano progenitore di Spencer sarà sorpreso dalla sua resistenza e dalla sua forza ma dovrà ben presto lasciare l’avatar al nipote, pronto a trovare nuovamente una via di fuga attraverso la cooperazione con Bethany/professor Sheldon (Jack Black), Fringe/zoologo Franklin (Kevin Hart) e la karateka Martha Kaply (Karen Gillan) contando sul supporto di Alex (Colin Hanks) e dell’acrobata Ming Fleetfoot (Awkwafina). Da ieri in sala per la regia di Jake Kasdan, il prodotto cinematografico distribuito da Warner Bros Italia affascina offrendo una diversificazione tematica tra avventura, azione e commedia attraverso sequenze sceniche magnetiche e dal gusto interattivo, arricchite da una colonna sonora accattivante e slanci psicofisici – come quello dell’arrampicata step by step sui ponti – affini ad ampliare la velocità filmica e catturare l’attenzione.