Altra commedia diretta ed interpretata da Ficarra e Picone, il film distribuito da Medusa si configura quale documento scherzoso sulla realtà dei nostri tempi, sviluppandosi lungo il tema fondante della necessità di cambiamento, affrontato attraverso la messa in scena di modi e vizi della contemporaneità da parte di un cast corale. Deciso a cambiare le sorti di Pietrammare, il professor Pierpaolo Natoli (Vincenzo Amato) decide di sfidare il sindaco uscente Gaetano Patanè (Tony Sperandeo) in occasione delle nuove elezioni cittadine.
Contando sull’appoggio della figlia Betti (Eleonora De Luca), il neo eletto sindaco “senza macchia” (cit.) avrebbe intenzione di rispettare tutto il programma elettorale nell’ottica della regolarità, motivo per cui troverà sia consensi che dissensi. A far da motore a questo livello strutturale i due protagonisti Salvo (Ficarra) e Valentino (Picone), il primo interessato ad accaparrarsi la concessione comunale per la costruzione di un gazebo antistante il bar gestito con il cognato e il secondo intenzionato a cogliere quello spiraglio di legalità proposto dal programma elettorale del carattere interpretato da Amato. Alla base della sceneggiatura la furbizia esilarante del personaggio messo in scena da Ficarra, il quale, intento a riportare l’amico/cognato sulla “retta via”, farà di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote e farlo rendere conto che la legalità non sarebbe la soluzione, finalità ultima, questa, naturalmente posta in un affresco giocoso e baldanzoso, capace di far sorridere sulla possibile crisi culturale ed intellettuale di un intero Paese. Dapprima promotore del nuovo mandato di Sperandeo alias Patanè, Salvo riveste il ruolo del soggetto pronto ad approfittarsi di determinate situazioni, portando lo spettatore anche ad una riflessione sul valore della giustizia, mentre Valentino riflette il valore di una certa correttezza comportamentale, il tutto, ambientato in un villaggio fittizio locato presso la palermitana Termini Imerese, mescolato all’interno di un soggetto colorato e presumibilmente speranzoso atto a destare allegria e leggerezza.