Interpretato da un gruppo di attori brillanti provenienti dalla serie televisiva Saturday Night Live, il lungometraggio sul paranormale di Ivan Reitman si è aggiudicata – secondo un sondaggio dell’American Film Institute – la posizione numero ventotto tra le migliori cento commedie statunitensi di sempre. Conservata nel National Film Industry della Biblioteca del congresso, la pellicola riprende un certo tipo di cinema fantascientifico, rendendolo in un tono comico ed intrigante.
Interpretato dallo spumeggiante Dan Akyroid, lo scienziato Raymond Stanz darà l’avvio, insieme ai due colleghi Eagon Spengler (Harold Ramis) e Peter Vinkman (Bill Murray) ad un processo di comprensione dell’universo etereo popolato dai fantasmi, “consacrando una nuova scienza” (cit.). Diversi i siparietti esilaranti costruiti intorno alla storia, primo tra tutti il confronto tra Ray e Peter nel momento dell’autocommiserazione motivatrice, nonché la decisione di ipotecare il futuro, in un certo senso. Ingaggiati da Dana Butler (Sigourney Weaver), i tre scienziati dovranno far fronte all’apparizione del Mastro di Chiavi e del Guardia di Porte, riportando la tranquillità nella città di New York e nella vita della loro prima cliente e di Louis (Rick Moranis). Conducendo esperimenti e rilevando dati inverosimili, il meno superficiale e più sagace Eagon sarà in grado di fornire una spiegazione circa la comparsa di questi esseri invasori e, dopo molteplici bastoni tra le ruote da parte di Peck (William Atherton), troverà il modo di sconfiggere Gozer e Zool insieme ai colleghi, balzati – da lì in avanti – sulla cresta dell’onda e divenuti fulcro dell’attenzione mediatica. Autori della sceneggiatura, gli attori interpreti di Ray ed Eagon arricchiscono il prodotto di un colore scientifico ma dai toni colloquiali, bilanciando il racconto tra narrazione e scelta scenografica di tipo magnetico-attrattiva da dietro la macchina da presa. Arrivato nei cinema italiani il 21 Novembre 1984, il prodotto cinematografico risalta anche per l’intensità e il valore della colonna sonora, ponendo uno spaccato e destando stupore nell’opinione pubblica per un innovativo discorso di tipo fantasy/comedy nel mondo della settima arte, un successo dimostrato anche dal sequel del 1989 e dal successivo remake al femminile del 2016.