Capolavoro indiscusso del cinema italiano incentrato sulla passione per il Cinematografo e relativa trattazione storico-contestuale, il film è stato avvalorato dalla conquista, tra gli altri, di un Premio Oscar e un Golden Globe, un Grand Prix Speciale della Giuria a Giuseppe Tornatore al Festival di Cannes, un Premio Flaiano per la sceneggiatura e un David di Donatello per la miglior colonna sonora al Maestro Ennio Morricone. Partendo proprio da questo aspetto, l’ensemble musicale realizzato per la pellicola affascina e cattura gli spettatori, portandoli per mano in un viaggio fatto di sentimenti e passioni non soltanto materiali ma anche concettuali.
Interpretato da Salvatore Cascio e Marco Leonardi, prima e da Jacques Perrin, dopo, il protagonista del film rivive in prima persona l’esplosione del trasporto per quel luogo di evasione ed intrattenimento grazie ad Alfredo (Philippe Noiret), il quale lo introdurrà nel Cinema Paradiso di Giancaldo. Ruolo fondamentale, quello del carattere interpretato da Noiret, per la vita del protagonista, il quale, indotto a lasciare quella cittadina di provincia e tutelato dalla perdizione dell’amore, potrà cogliere appieno quell’attrazione mentale per i racconti e per la narrazione costruendosi una carriera da regista a Roma e non tornando più – come da volere di Alfredo – al paese d’origine se non per portare un ultimo omaggio all’amico. Suo mentore e confidente, in realtà, il coprotagonista della storia assume il valore di figura paterna per Totò, motivo per cui avrebbe deciso anche di nascondergli la verità su Elena, portata in pellicola da Agnese Nano e da Brigitte Fossey. Alla base del prodotto cinematografico di successo, l’interrelazione tra la passione del protagonista per la Settima Arte e la sua attrazione per quell’unica donna amata e mai sfiorata fino al ritorno a casa. Uscito il 17 novembre del 1988, il lungometraggio di Tornatore traccia uno spaccato nella storia del cinema italiano, predisponendo la natura del racconto a favore delle vite dei protagonisti, bilanciando l’effetto cinema e l’effetto vita.