Ambientato – dichiaratamente nella parte centrale dell’intreccio – all’interno del contesto motoristico delle Indy Cars tra il circuito di Buenos Aires e i paesaggi travolgenti di New York e New Orleans, Focus – niente è come sembra trae spunto dalla storia della tradizione familiare di Nicky Spurgeon (Will Smith), figlio e nipote d’arte di loquaci truffatori intenti ad arricchirsi nella noncuranza delle passioni e dell’amore, non lasciando nulla al caso e fermi sull’ambizione di arricchirsi.
A capo di una raffinata organizzazione di ladri di lusso, il carattere interpretato da Will Smith sembra muoversi a proprio agio nella conduzione del suo team di borseggiatori e ladri, questo fino a quando la sua vita non verrà travolta dall’arrivo di Jess (Margot Robbie), ambiziosa ragazza decisa a farsi le ossa nel mestiere e ad apprendere le tecniche del depistaggio e della soggezione trovandosi a misurarsi con il distacco dalla realtà e dai rapporti interpersonali di Nicky e dei suoi, lontani da qualsiasi tipo di coinvolgimento, motivazione, questa, che porterà il fascinoso mentore ad allontanarla per paura di innamorarsene. Alla base del film l’atteggiamento improntato sul calcolo del protagonista, difficile da sorprendere e apparentemente impenetrabile, inspiegabilmente provato da qualche verità legata al suo passato, rivelata soltanto nel finale. Motore della sceneggiatura e della trasparenza tra i caratteri centrali in reciproco senso di fiducia verso l’altro, la stessa che porterà Nick a scoprirsi e che incuterà la donna a ravvedersi. Interprete di un distinto ladro di lusso, Will Smith conferisce al lungometraggio di Glenn Ficarra e John Requa una sostanziosa particolarità di metamorfosi e trasformazione, supportato dall’ottima spalla dal morbido tocco (cit.) messa in scena dalla Robbie puntando su fascino, destrezza e velocità di azione. Queste le caratteristiche principali del film distribuito dalla Warner Bros tra Febbraio e Marzo 2015, il tutto a fronte di un allestimento velatamente thriller condito dai toni tipici della commedia data dall’interazione tra i caratteri protagonisti e i loro seguaci, a supporto di una narrazione colorita tra le bellezze del paesaggio e la dialettica, in riferimento ad una trascinante componente musicale d’effetto.