Attualmente in sala, il lungometraggio di Pierre Morel, uscito il 21 Marzo 2019 per la distribuzione Universal Pictures, trae sviluppo dal contesto personale degli affetti di Riley North (Jennifer Garner), provata dalla perdita dei familiari a causa di un agguato da parte degli uomini di Diego Garcia (Juan Pablo Raba) proprio davanti ai suoi occhi. Diretta dal regista di Taken, la Garner interpreta una donna protagonista di una storia di violenza e crudeltà, privata di tutto e quindi con ormai pochi sentimentalismi.
Tornata in città anni dopo il triste accaduto, la donna sfoggerà un arguta preparazione militare maturata nel periodo di “esilio” o – per dirla tutta – di addestramento su armamenti, combattimento a mani nude e resistenza, il tutto alimentato dalla sete di vendetta nei confronti di quei balordi e della relativa organizzazione. Decisa a farsi giustizia da sola attraverso un piano di attacco confezionato per cinque lunghi anni, la vigilante (cit.) troverà l’appoggio da parte della comunità e degli emarginati, i quali la considererebbero come intenta a smascherare corruzione e disagi territoriali portati dalla criminalità, agendo e soprattutto infierendo su una fetta di crimine nella città di Los Angeles. Dipinta come un angelo della vendetta (cfr. titolo), la nuova vigilante di quartiere, celebrata dal mondo web sui social network, avrebbe ridotto la criminalità in città finendo anche per aggiudicarsi, tra l’altro, l’appoggio di alcuni tutori della legge per aver portato in luce alcune pecche della giurisdizione della città statunitense. Distribuito nelle sale statunitensi dal 7 Settembre 2018, il prodotto cinematografico action-thriller risulta costituito da ambientazioni fotografiche relative al chiaro-scuro della settima arte, tra scenografie e tematiche rispondenti al livello tematico del viaggio in virtù di una rivendicazione della protagonista alimentata da qualcosa di più della brama di vendetta, il desiderio, cioè, di ottenere giustizia. Alla base del film, quindi, il percorso distruttivo della donna, quasi fosse un videogame in soggettiva, supportato dall’intervento di altri personaggi chiave, ognuno maschera di un preciso indirizzo da seguire tra corruzione, giustizia, vendetta, amore e gratitudine.