In onda stasera su Italia 1, il primo dei due film di Guy Ritchie sullo storico investigatore di Scotland Yard vede Robert Downey Jr. nel ruolo di Sherlock Holmes e Jude Law nel ruolo del medico e amico Watson. Al cinema dal 25 dicembre 2009, il lungometraggio fonde la tematica noir con il tenore quasi folk e decisamente coinvolgente delle indagini, il tutto convogliato da una musica effervescente.
Aperta dall’inseguimento del protagonista da parte di alcuni uomini, la narrazione si sviluppa nel contesto di un’abilità di risposta e contrattacco, particolarità sottolineate dai caratteri interpretati da Downey Jr. e Law. Scena prominente del film è quella in cui l’assassino Lord Blackwood (Mark Strong) esprime il suo ultimo desiderio di ricevere la visita in prigione di Sherlock Holmes per metterlo in guardia sul tragico destino che è in serbo per l’umanità e quindi sfidarlo. Perno degli avvenimenti del film, la storia oscura di Blackwood porterà Sherlock ad indagare scoprendo non pochi risvolti successivi. Caso risolto grazie alla collaborazione di Holmes e Watson con Irene Adler (Rachel McAdams), i primi intenti a smascherare i delitti di Blackwood attorno alla pratica della magia nera e la seconda ad elevare il livello delle pubbliche relazioni e creare escamotage intellettuali a fronte di una risoluzione che sembrerebbe non convincere del tutto il leggendario investigatore. Non trovando risposta ad alcuni interrogativi sulle vicende, il protagonista lascia gli spettatori con la frase: “caso riaperto”, preannunciando, quindi, il sequel di due anni più tardi. Messa in evidenza durante il lungometraggio la natura di “calcolatore” dell’investigatore, a partire da calcolo e pianificazione delle mosse nei vari duelli, deducendone anche gli effetti. Osservatore ricco di intuito, Sherlock delinea persino un ritratto della fidanzata di Watson, riuscendo a decifrarne storia e provenienza attraverso i suoi modi e il suo atteggiamento. Soggetto del film costituito da indagini di Sherlock e gesti della Adler, condanna e fuga di Blackwood, unitamente agli scorci del quartier generale dei quattro ordini, siano stati messi in atto dal misterioso professore, dimostratosi geniale. Alla base della sceneggiatura numerosi sotterfugi e rompicapo allestiti in virtù di uno svolgimento ad enigmi della storia, da collocarsi all’interno della tematica noir dai tratti di giallo cinematografico.