Andato in onda il 30 Luglio e disponibile su Rai Play, l’intenso racconto della vita di Anna Marchesini assume la conformazione di sentito omaggio alla sua arte attraverso la voce di registi, giornalisti e familiari, tutti personaggi a lei molto vicini. “Sopravvissuta” alla morte grazie ai suoi personaggi e alle sue indimenticabili gag, Anna Marchesini sembrerebbe destinata a rimanere nel cuore di tutti grazie all’attualità delle sue interpretazioni e dei suoi testi.
Interprete e scrittrice, infatti, la comica ha regalato al mondo dello spettacolo un vasto repertorio di show in cui – come da natura di attrice comica– esprimeva se stessa in modo scherzoso. Laureata in psicologia e diplomata presso l’Accademia di Arte Drammatica, l’artista umbra ha mosso i suoi primi passi nel 1976 con lo spettacolo Il borghese gentiluomo di Moliére di Tino Buazzelli, fino ad arrivare al culmine della fama raggiunta con Massimo Lopez e Tullio Solenghi nel Trio, formazione comica di successo alla guida nel 1982 del programma radiofonico di Radio 2 Helzapoppin. Un progetto, quello del Trio, andato avanti fino al 1994 e successivamente oggetto di una reunion perla celebrazione dei 25 anni di attività con la conduzione di Non esiste più mezza stagione, trasmissione andata in onda dal 8 al 22 Marzo 2008 su Rai 1. Condita da un atteggiamento umile e molto accessibile, la performance dell’attrice umbra si rifaceva – in un certo senso – alla commedia dell’arte attraverso particolari giochi mimici e differenziazioni dialettiche ricercate, un bagaglio culturale, questo,omaggiato, tra gli altri, da Virginia Raffaele, la quale la definisce “una maestra inconsapevole” (cit.). Talento dai mille volti, la Marchesini ha regalato al pubblico italiano irresistibili sketch tutti da ridere, sempre in riferimento ad una propria considerazione della comicità come un qualcosa di non superficiale (cit.), a fronte di un tesoro rimasto indelebile nella memoria e negli archivi artistici del Nostro Paese. Fonte d’insegnamento per tutti, la Marchesini ha, infatti, lasciato anche un delicato ricordo personale, a fronte di una certa timidezza e innocenza, caratteri in luce in tutte le sue interpretazioni e nell’omaggio da parte di Solenghi e Lopez, i quali – così come la sorella Teresa – dichiarano di sentire ancora “la presenza della sua anima” (cit.) tra loro.