Uscito il 17 Ottobre del 2003, il sequel della pellicola di azione del 1995 si struttura sulla nuova indagine del Dipartimento di Miami nei confronti del trafficante cubano Johnny Tapia (Jordi Mollà), attivo nella diffusione internazionale di narcotici. Sulle sue tracce i protagonisti della serie Mike Lowrey (Will Smith) e Marcus Burnett (Martin Lawrence), costretti – questa volta – a cavarsela da soli di fronte ad uno schieramento di esaltati a causa dell’assunzione di stupefacenti.
Intenzionato a controllare Miami, l’antagonista principale della vicenda farà affidamento sull’amicizia con Alexei (Peter Stormare) e sulla presa di posizione nel confronto di nuovi intermediari. Parte costitutiva del lungometraggio la sceneggiatura scritta a quattro mani da Jerry Stahl e Ron Shelton,diversificata tra sequenze adrenaliniche alternate – come accadeva nel lungometraggio precedente – ai tratti leggeri dell’interazione tra i caratteri interpretati da Smith e da Lawrence, espedienti narrativi, questi, affiancati dalle sequenze di infiltrazione di cui è protagonista Syd (Gabrielle Union),sorella di Marcus nei panni di un’agente della DEA sotto copertura. Alle prese con un’inaspettatamente difficoltoso giro da portare allo scoperto, la donna susciterà – da una parte – l’istinto di protezione del fratello, segnalando,quindi, un tratteggio cautamente familiare nel lungometraggio di Michael Bay e – dall’altra – un interesse al di là dell’attitudine professionale da parte dello stravagante single “moltofortunato” (cit. Marcus). Messa in evidenza anche la differenziazione della tendenza di vita dei due poliziotti, il primo alle prese – anche se solo in apparenza – con rapporti di poca importanza e il secondo, invece, perennemente critico e motivatore di se stesso al fine di mantenere intatto il legame con la moglie Theresa (Theresa Randle) e occuparsi della tranquillità familiare. Sullo sfondo del film la rassegna strutturale di luoghi fascinosi della movida, tra club e discoteche ad implementare il livello presumibilmente dispersivo inserito a correlazione del soggetto cinematografico centrale.