CRISY RIDER 2 ……………………………………………… comicità e spontaneità nella riflessione sulle consuetudini

//CRISY RIDER 2 ……………………………………………… comicità e spontaneità nella riflessione sulle consuetudini

CRISY RIDER 2 ……………………………………………… comicità e spontaneità nella riflessione sulle consuetudini


Crisy Rider 2 – la salita è sempre più ardua: questo il titolo completo dello spettacolo in scena al Teatro Duse di Roma fino a domenica 15 dicembre, interpretato dal duo comico composto da Sandro Torella e Sergio Giuffrida, alternatisi sul palcoscenico in sketch individuali seguendo, però, una sorta di circolarità nella narrazione, trovandosi insieme all’inizio ed alla fine.


Uno spettacolo comico ma non solo poiché, sviluppandosi sullo sfondo della crisi economica internazionale, potrebbe suscitare una riflessione di fondo. Situazione drammatica, quindi, rivissuta in modo ironico secondo gli occhi dei due protagonisti, entrati inizialmente in relazione per la ricerca di lavoro su un giornale di annunci. Questo il momento iniziale da cui si diramano gli sketch costruiti da entrambi sul sottile filo ironico, attraversando tematiche variegate, come la situazione politica, le tasse imposte ai cittadini, il mercato on – line e le sue fregature, nonché l’attuale mercato del non pagamento (cit.), fino ad arrivare al tono più serioso della condizione di capo famiglia.
L’intera messa in scena è costruita in modo interattivo allo scopo di intrattenere, come se si trattasse di uno show in progressione, adeguatamente bilanciato dal preconcetto ironico di fondo da parte di due attori che, indagando nella dinamica economica italiana, troveranno esigenze futili e vizi dell’italiano medio a cui si potrebbe rinunciare, come il televisore di 50 pollici.


Colonna portante dello spettacolo è la risata, dunque, condita però di un elevato tasso di spontaneità ed auto – ironia con cui i due comici affascinano i presenti, rendendoli partecipi. Non mancano stralci satirici e toni vellutati da cadenze linguistiche particolareggiate. Si passa, infatti, dalla cadenza dialettale romanesca del primo sketch tra Secco e Ciccio, mosso da un equivoco e da un fraintendimento, alla parlata nordica dell’istruttore di sci, ingaggiato per una settimana bianca acquistata sul web. Ad arricchire ancor più la versatilità interpretativa ci pensa l’apporto dei temi della globalizzazione in atto nel nostro Paese, rintracciabili nell’accento egiziano di Giunfrida(cit.). Le caratteristiche principali del prodotto teatrale in questione sono ironia, verità accanto a verosimiglianza teatrale e stimolo alla riflessione per tentare di sentir meno la crisi almeno a livello individuale, privandosi di qualcosa.

By | 2013-12-09T22:12:00+01:00 Dicembre 9th, 2013|Cultura|0 Comments

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