Nuova commedia corale firmata dal regista romano Carlo Vanzina, il quale dà voce all’amicizia ritrovata grazie al matrimonio di uno degli ex compagni di classe, Daniele (Ricky Memphis), pronto a convogliare a nozze con Barbara (Andrea Osvárt), la figlia del suo capo. La sceneggiatura dei fratelli Enrico e Carlo Vanzina richiama in pellicola alcuni flashback sugli anni scolastici del gruppo di amici e sulle partite di calcetto, immagine dell’unione e della correlazione tra i protagonisti.
Soggetto della narrazione è la preparazione dell’atto religioso in casa della promessa, dove sono arrivati lo zio e la madre dello sposo, interpretati da Max Tortora e Roberta Fiorentini, accanto agli altri invitati, tra cui gli amici di Daniele, quali Alessandro (Giorgio Pasotti), Luca (Adriano Giannini), Giovanni (Emilio Solfrizzi) e l’amante ingenua Sara (Ilaria Spada), Luciana (Stefania Rocca) e il marito Fabio (Riccardo Rossi), seguiti a sorpresa dalla moglie di Giovanni Paola (Paola Minaccioni) e da Roberto (Luca Angeletti). Uscito in sala il 10 aprile scorso, il film tende a rivisitare gli anni degli amori ai tempi del liceo, delle angherie tra compagni e degli equivoci, riscoprendo il valore dell’amicizia dopo venti anni, quel legame forte che permetterà loro di restare uniti, nonostante un ulteriore malinteso proprio in occasione delle nozze. A supportare la narrazione, alcune scene cariche di ironia, come quella dell’addio al celibato e dello strano risveglio in lavanderia di Daniele o quella dell’incontro tra consuoceri, accanto all’assunzione di falsa identità da parte dello zio Remo e sorella. Neanche la fremente attesa delle nozze turberà l’emozione per il ritrovamento della vera amicizia, da considerare un valore speciale ed invincibile.
Divertendo e scorrendo piacevolmente, il film si inserisce nella tradizione del genere prediletto dal Bel Paese, la cosiddetta commedia all’italiana, costruita sulla base di un tono leggero ed agile, ruotando intorno ad un tema qui significativo, la riscoperta dell’amicizia, fulcro tematico metaforizzato sul finale dalla partita a calcio nel giardino, proprio come ai vecchi tempi.