Ospite eccezionale degli Incontri d’Autore di Gino Castaldo ed Ernesto Assante in data 19 Aprile 2016, il più grande rocker italiano ha passato in rassegna le varie tappe che lo hanno portato a diventare un’icona e ancor di più un simbolo della musica italiana. Una grande responsabilità, questa, essere un punto di riferimento per migliaia di persone e farsi voce delle loro emozioni e sensazioni. Un rapporto diretto quello tra il Blasco e la sua larga schiera di fan, con cui il rocker emiliano vanta un incessante e costruttivo confronto. Incalzato dai due giornalisti de La Repubblica, Vasco Rossi ha passato in rassegna, partendo dagli esordi e dallo scarso consenso, varie fasi dei suoi quasi 40 anni di carriera, raccontati con orgoglio e umiltà.
Dimostratosi molto disponibile all’interazione con i presenti, Vasco non nasconde la sua vena ironica nella rievocazione del primo concerto a Modena in Piazza Maggiore, ricordato come un gran success (cit. ex batterista) anche se erano molti di più quelli sul palco che sotto (cit. Vasco). Una vita intera a far musica, a scrivere testi, a raccogliere dal vissuto quotidiano spunti per le canzoni, cosi come accadde per Siamo Solo noi, nata in seguito ad una disapprovazione da parte di sua madre (“Sei solo tu che …”), intesa, quindi, come risposta generazionale al monito da parte delle vecchie generazioni; un brano partorito di getto dopo una caduta dal palco, suscitato quindi dalla rabbia e buttato giù al ritorno a casa, così come molti altri. Un pezzo che, invece, sembrerebbe aver fatto tribolare l’animo del Blasco è Vita spericolata, canzone forse maggiormente rappresentativa del vecchio Vasco, nata dalla collaborazione con il chitarrista dei Luti Chroma Tullio Ferro, così come Una Splendida Giornata, La noia e Stupendo. Spingendo sempre molto sull’acceleratore, il rocker di Zocca è arrivato ad un punto in cui ridimensionarsi divenne opportuno, all’incombere di un malanno che lo ha portato a trascorrere 6 mesi in ospedale vicino ad infermieri definiti “Angeli” e indirizzandolo verso un cambiamento anche umano. Passaggio fondamentale nella costruzione del personaggio attuale la scoperta dei social network, attraverso cui il nuovo Vasco si relaziona con il suo pubblico e non solo, tra elogi e critiche, riuscendo in tal modo a scorgere l’orizzonte antagonista. Un personaggio considerato da sempre provocatore, così come provocatori sono i testi delle sue canzoni, tra cui quello della celebre Albachiara, provocazione per eccellenza rispetto ai tempi in cui uscì. Il brano parlava, infatti, di autoerotismo femminile, tema che sul finire degli anni ’70 risultò estremamente scorretto in quanto argomento tabù.
Questi e tanti altri gli aneddoti svelati dalla grande rockstar italiana durante le due ore di dibattito presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, davanti al suo popolo, la cosiddetta combriccola del Blasco, formata sin dal 1977, anno in cui esordì sulla scena fino ad arrivare alla proclamazione di “Re degli stadi”. L’esclusivo incontro condotto da Castaldo e Assante arriva a 2 mesi circa dal Live Kom 016 che toccherà la capitale per 4 date, anticipando, inoltre, uno spettacolo esclusivo presso il Modena Park, il 1 Luglio 2017, per celebrare i primi 40 anni di carriera.
Delirio per il Re degli Stadi |